Intercultura: Davide in Brasile

Giorno dopo giorno mi sto innamorando sempre di più del Brasile.

Questi sette mesi sono volati e realizzare di essere entrato nella fase ‘finale’ del mio programma di studi all’estero non è assolutamente facile. Mi piace particolarmente fermarmi e ricordare tutti i momenti meravigliosi che ho passato durante l’esperienza e la cosa che più mi lascia contento è che in 7 mesi ho sfruttato ogni singolo giorno per imparare cose nuove e soprattutto crescere sotto tutti i punti di vista.
Per fortuna, come ogni mese, anche a Febbraio tanti eventi hanno riempito di risate, musica e felicità la mia vita brasiliana. Quando si parla di Febbraio, qui in Brasile non si può far altro che pensare al Carnevale. Senza dubbio è la festa più importante dell’anno, celebrata dal sabato al mercoledì del periodo di carnevale. Famosissimo in tutto il mondo è il Carnevale di Rio, che mi ha lasciato senza parole anche solo guardandolo in tv. Decine di scuole di samba, danza simbolo brasiliana, si sono sfidate nei vari giorni sfilando per le vie di Rio de Janeiro con carri di dimensioni enormi aventi tematiche diverse, accompagnate da centinaia di ballerini di samba sotto l’occhio critico della giuria brasiliana. La preparazione dei carri avviene durante l’anno intero, lasciando al caso nessun dettaglio. Infatti dietro alla sfilata finale che avviene a Rio, c’è molto, molto di più della stessa presentazione: ci sono mesi interi di lavoro, persino di notte; c’è la speranza di migliaia di persone di diventare, per una volta, la scuola di samba campione del Brasile; c’è la vera tradizione brasiliana, con un popolo pieno di allegria legato dall’amore per i colori vivaci,per la musica e per la danza. Perchè si, il Brasile non è solo ‘futebol’.
Dopo questa piccola testimonianza del carnevale di Rio, mi sembra doveroso raccontare anche del mio carnevale brasiliano passato a Pirangi, a pochi km dalla mia amata Natal. Assieme alla mia famiglia, ai miei nonni, zii e ad alcuni amici di mio fratello Arthur, sabato 25 Febbraio siamo partiti per trascorrere in compagnia questa festa molto sentita.  Sono stati giorni all’insegna del churrasco (tipico arrosto brasiliano), colori accesi, danza tradizionale come il frevo o la samba e tanto, tanto divertimento. Riguardo il mondo culinario, dopo varie domande ai miei familiari, sono arrivato alla conclusione che non c’è un vero e proprio piatto tipico del Carnevale. Infatti, secondo la loro testimonianza, è di tradizione riunirsi e trascorrere varie ore della giornata facendo il churrasco (arrosto) accompagnato dalla classica cerveja gelada (birra ghiacciata), scambiando qualche chiacchiera con sottofondo le canzoni tipiche brasiliane. Sono convinto però che, per quanto è vasto il Brasile, sicuramente ci saranno posti in cui una pietanza in particolare viene preparata per il Carnevale. Tornando alla mia esperienza, il sabato e la domenica sera li ho trascorsi in compagnia di mio fratello Arthur e dei suoi amici (che ormai sono anche miei) passeggiando per la via principale di Pirangi affollata da migliaia di ragazzi. La cosa che mi ha colpito di più è che non c’erano delle vere e proprie feste organizzate: chi aveva la possibilità, infatti, portava una cassa collegata ad un telefono e bastava una canzone per far scatenare centinaia di giovani che per strada si divertivano come matti, con una semplicità davvero apprezzabile. Un altro dettaglio che non è passato inosservato è il seguente: tutti e dico tutti, al suono della musica, ballavano. Naturalmente c’era chi era più predisposto e chi meno, ma tutti perlomeno ci provavano e sorridenti trascorrevano momenti fantastici. Sarà che i brasiliani hanno il ‘ritmo nel sangue’ ma io in Italia non ho mai visto una cosa del genere. Da noi c’è sempre il timido della situazione, oppure il figo di turno che con la scusa del ‘si rovina il ciuffo’ resta lì seduto a fissare qualche ragazza. Sono rimasto positivamente colpito dalla semplicità dei ragazzi brasiliani, che a piedi nudi e con una cassa arrangiata hanno trasformato una via in un vero e proprio spettacolo.
Il lunedì, qui in Brasile, è chiamato ‘il giorno delle vergini’. Come da tradizione, tutti gli uomini si travestono da donna e con la loro poca femminilità (eufemismo) sfilano per le strade. Fin dal mio arrivo ho cercato di essere e sentirmi più brasiliano possibile: a pranzo bevo il succo anzichè l’acqua, metto le varie pietanze in un unico piatto come è normale qui e, seguendo la linea che ho adottato sin dall’inizio, ho partecipato anch’io al giorno delle vergini. Insomma, senza far troppi giri di parole, anch’io come mio zio, mio padre e mio fratello, mi sono vestito da donna. E’ stato strano quanto divertente passeggiare insieme ad altre finte donne indossando un vestito prestato dalla mia cara zia ed essendo truccato in maniera molto evidente. Peccato per la parrucca mancante ma il risultato, onestamente, non mi ha deluso poi così tanto. Piccola precisazione: tra le varie ‘finte donne’ improvvisate, per le strade c’erano anche i travestiti veri!
Il giorno successivo, 28 Febbraio, quello che in italia viene chiamato ‘martedì grasso’, siamo tornati a Natal per festeggiare il compleanno di mia madre brasiliana. Una delle persone più importanti per me durante il mio programma di studi all’estero, che mi ha sostenuto sempre e mi ha fatto sentire parte della famiglia fin da subito. Nei momenti di difficoltà che ho passato, ha avuto sempre una parola di conforto per me ed è incredibile quello che Intercultura riesce a creare in pochi mesi. Il mio rapporto con lei è davvero speciale: non mi faccio alcun tipo di problema a chiamarla mamma in quanto si prende cura di me, si preoccupa quando mi vede giù di morale e rinuncia al tempo da dedicare a sé stessa per dedicarlo a me. Mi sono così sentito quasi in dovere di ringraziarla. L’ho fatto però in una maniera un po’ particolare, in modo tale da lasciarle un ricordo materiale, non fatto solo di parole dette a voce: le ho scritto una lettera. Nel momento in cui le ho dato la lettera, un sorriso stupendo le è nato spontaneo e dopo averla letta mi ha ringraziato tantissimo. E’ stato bello vederla felice. Sono stato contento di aver dato una dimostrazione di gratitudine nei suoi confronti, perchè se la mia esperienza giorno dopo giorno mi regala emozioni sempre migliori è anche grazie a lei.
Con questa piccola testimonianza del carnevale brasiliano e del compleanno della mia madre ospitante, arrivo alla conclusione del report di Febbraio, un mese ricco di emozioni. Il mio programma di studi qui in Brasile sta continuando in maniera eccezionale. Lasciatemi però dedicare anche qualche riga alla mia famiglia italiana, poichè senza di loro probabilmente tutto questo non sarebbe stato possibile. Mi hanno incoraggiato, supportato e mi hanno reso ancor di più consapevole delle mie capacità.
Mamma, papà, Matteo, vi amo.

Alla prossima,
Davide.
Natal,15/03/2017

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